Up there in the sky.
Don’t you see him?
No, not the moon.
The Man in the Moon.

He wasn’t always a man.
Nor was he always on the moon.
He was once a child.
Like you.

Lassù nel cielo.
Non lo vedi?
No, non la luna.
L’uomo nella luna.

Non è sempre stato un uomo.
Né è sempre stato sulla luna.
Una volta era un bambino.
Come voi.

I personaggi del film sono ideati dall'autore dei romanzi originali, quindi molto fedeli.

I personaggi del film sono ideati dall’autore dei romanzi originali, quindi molto fedeli.

Correva il 2012 e nelle sale usciva un film d’animazione. Si intitolava “Le cinque leggende” e raccontava una storia davvero particolare. Così particolare che, a ben vedere, sembrava quasi parte di una storia più grande, come il finale di stagione di una serie che si poteva solo intuire fosse molto bella.
Infatti è proprio così.
Il titolo originale del film è “Rise of the Guardians”, che al fruitore italiano non dice niente, e per questo è stato cambiato; ma, se siete americani, inglesi, o comunque anglosassoni, vi riversa addosso una valanga di feels, spedendovi al cinema coi lucciconi agli occhi, a sentirvi di nuovo bambini.
I Guardiani citati nel titolo sono quelli presenti nel film: Nicholas St. North (Babbo Natale), E. Aster Bunnymund (il coniglio pasquale), Toothiana “Tooth” (la fatina dei denti), Sanderson Mansnoozie (Sandman detto Sandy, cioè l’omino della sabbia: fa parte della tradizione anglosassone, che si incarica di farti addormentare e fare bei sogni), e quello che nel film è un po’ il protagonista: Jackson Overland “Jack” Frost, anche quest’ultimo appartenente alla tradizione popolare inglese. Ha un folclore variegato e interessante, e rappresenta l’aspetto più simpatico e attraente dell’inverno: viene raffigurato a dipingere di rosso le foglie, a disegnare arabeschi di ghiaccio sui vetri, ma soprattutto, nell’ambito della narrativa per bambini, fa ghiacciare il terreno o l’aria sotto la slitta di Babbo Natale, rendendogli possibile il lavoro di consegnare i regali.
Tutti questi personaggi sono quindi legati all’infanzia (ho descritto rapidamente i due che meno appartengono alla nostra tradizione, in modo da avere la panoramica completa), e sono considerati un po’ i protettori della felicità dei bambini. È una cosa che si tende a dare per scontata.
E qui entra in gioco William Joyce.
Joyce è uno scrittore statunitense, un illustratore e un produttore. Insomma, non si fa mancare niente, e non si è fatto mancare nemmeno di avere scritto il ciclo dei Guardiani dell’Infanzia, una serie di libri tra i più belli che siano mai stati concepiti, in merito alla narrativa per bambini. In Italia, che ve lo dico a fare, ne sono arrivati giusto un paio, fuori catalogo e reperibili solo a prezzi da collezionismo. Ma, essendo scritti per bambini sotto i dodici anni, il mio consiglio è di leggerli in inglese. Si capiscono benissimo, anche se non siete dei C2. E, avendo diverse filastrocche e indovinelli, leggerli con la cadenza originale permette di apprezzarne appieno tutte le sfumature.

Le copertine dei libri, manca quello di Jack Frost perché lui è troppo figo per dividere la scena con gli altri (e perché il dispari rovinava la simmetria dell'immagine).

Le copertine dei libri. Manca quello di Jack Frost perché lui è troppo figo per dividere la scena con gli altri (e perché il dispari rovinava la simmetria dell’immagine).

I Guardiani dell’Infanzia, dicevamo. Ciascuno di loro, nell’universo di Joyce, impersona e protegge uno degli aspetti di essere bambini: così North è il Guardiano della Meraviglia, BunnyMund il Guardiano della Speranza, Toothiana la Guardiana dei Ricordi, Sandman il Guardiano dei Sogni, e Jack Frost, l’ultimo dei guardiani (in realtà il primo; ma sulle differenze tra film e libri mi esprimerò tra poco), è il Guardiano del Divertimento. Agiscono come una squadra, più o meno, con la missione di proteggere i bambini per quanto possibile, e specialmente dalle insidie di Pitch Black, il Re degli incubi. Viene detto anche Boogieman, o Uomo Nero.
I romanzi della saga sono cinque, ciascuno incentrato sulle vicende di uno dei Guardiani, caratterizzandolo a tutto tondo. Dopo avere visto il film immagino che tanti, come me, si saranno chiesti: ma che è sto Babbo Natale tatuato e spadaccino? Com’è che il dolce coniglietto pasquale è un boscimane incazzoso alto due metri? Perché la fatina dei denti è un colibrì iperattivo? Perché Jack Frost è così sexy e mi fa sentire una depravata ha quei particolari poteri, e come li ha ottenuti?
Era impossibile raccontare per intero il background di ciascuno di loro nello spazio del film, ma ogni dettaglio è ben motivato e chiarito nel romanzo dedicato a quel particolare Guardiano. I romanzi sono consequenziali. Questo l’ordine di lettura:

  1. Nicholas St. North and the Battle of the Nightmare (uscito in italiano con il titolo “Nicholas Nord e la battaglia contro il re degli incubi“, ebook disponibile)
  2. E. Aster Bunnymund and the Warrior Eggs at the Earth’s Core! (uscito in italiano con il titolo “Il coniglio di Pasqua e l’esercito delle uova“, ebook disponibile)
  3. Toothiana, Queen of the Tooth Fairy Armies (solo in inglese)
  4. The Sandman and the War of Dreams (solo in inglese)
  5. Jack Frost: The End Becomes the Beginning. (solo in inglese)
Illustrazione originale dell'autore

Illustrazione originale dell’autore nonché copertina della sua origin story (titolo: Jack Frost, giusto per non sbagliare)

Inoltre esistono altri tre libri, illustrati da William Joyce stesso, che contengono le origin stories di Sandman, di Jack Frost, e naturalmente di chi ha reso possibile tutto questo: L’uomo nella Luna.
Nel film è un personaggio che viene solo nominato e lo spettatore spesso si chiede che cacchio sia, se i Guardiani parlino con Dio o se siano semplicemente strafatti; purtroppo questo taglio ha escluso quello che di fatto è il primo Guardiano, quello che ha deciso di riunirli tutti in modo da proteggere i bambini anche quando non c’è la luna e lui non può vederli. È un gran bel personaggio. Il libro che parla di lui è molto breve e molto illustrato, è proprio per bambini delle elementari, ma è una sintesi perfetta di come dovrebbe essere scritto un libro per l’infanzia: un protagonista adorabile, una storia semplice ed efficace, un’avventura dopo la quale non si è più i bambini protetti e spensierati di prima, l’elaborazione del lutto, e la ricerca di uno scopo nella vita. È proprio un peccato che questa storia non sia arrivata sullo schermo, anche se il taglio è stato fatto per dare più risalto a Jack Frost, quindi devo proprio perdonare William Joyce.
E parliamo di Jack Frost, per la validissima ragione che lo amo. Le righe che seguono sono puro fangirlismo.
Jack Frost non è sempre stato Jack Frost. Prima era Nightligth, ed era il migliore amico di MiM (Man in the Moon). Ha combattuto per proteggerlo ed è precipitato sulla Terra, dov’è rimasto congelato, sospeso nel tempo, finché MiM non è riuscito a trovarlo. Jack aveva perso la memoria ma era attratto dai bambini, perché ricordava l’amicizia che lo univa all’Uomo Nella Luna. Li faceva divertire, proprio come nel film, e proprio come nel film ha rischiato la vita per salvare un gruppetto che si era messo nei guai – per colpa di Pitch Black, ovviamente. Qui arriva una grossa grossa differenza.
Il focus della pellicola è che Jack deve trovare il suo centro, cioè il suo ruolo come Guardiano, e lo troverà alla fine diventando il Guardiano del Divertimento. Tutta la questione è un po’ nebulosa per lo spettatore italiano, perché viene data come sottintesa, da un pubblico che sa già chi siano i Guardiani dell’Infanzia e che missione abbiano. C’è il discorso iniziale di North su ‘trovare il proprio centro’, ma sembra più voler soltanto motivare quel cazzone di Jack. No, era una cosa molto concreta, visto che ogni Guardiano protegge un aspetto preciso dell’infanzia. Gli sta proprio dicendo ‘trovati un lavoro idiota’.
Ma, nei libri, Jack trova la sua missione molto prima, salvando il gruppo di bambini a rischio della vita, sfangandola per l’interveno tempestivo di MiM. Nel film Jack salva la sua sorellina. Ma Nightlight non aveva sorelle, non era nemmeno un essere umano in senso stretto.
E qui preparatevi che è una cosa molto triste.

Non sembra solo a me che la somiglianza con il Sandman di Gaiman sia del tutto voluta, vero?

Non sembra solo a me che la somiglianza con il Sandman di Gaiman sia del tutto voluta, vero?

William Joyce aveva una figlia, morta a diciott’anni di leucemia. Quella figlia è impersonata dalla sorellina di Jack, che nella storia del film (Joyce è produttore) invece si salva. L’intera sottotrama è un omaggio e un rimpianto, perché quello che l’autore voleva far succedere nella realtà è successo solo nella sua immaginazione.
Prego, non c’è di che.
Il ciclo dei Guardiani dell’Infanzia, quindi, comprende otto libri, di cui cinque raccontano della grande battaglia contro Pitch Black, e tre delle origin stories dei personaggi più importanti (MiM, Jack, e la nemesi del Re degli Incubi, un fatto che nel film emerge a malapena: Pitch Black ha il terrore di Sandman, lo attacca più e più volte, perché fatto fuori lui, il 50% del lavoro è concluso). Ma William Joyce ha scritto moltissimi libri per l’infanzia, quasi nessuno arrivato in Italia. Ho trovato solo Ollie e i Giocattoli dimenticati, che è il primo libro di una serie di nove. Già, gli altri otto bisogna procurarseli in inglese.
Mi sto stancando di ripeterlo sempre: qua o cambio gusti letterari, o la smetto di lagnarmi.
(spoiler: non farò nessuna delle sue cose)
Probabilmente questa mia non è tanto una recensione quanto una specie di sbrocco di fangirlismo: il fatto è che davvero c’è poco da dire, se non che sono storie bellissime, dei fantasy che meritano al 100% di essere letti.
La letteratura per l’infanzia viene quasi sempre considerata una letteratura di serie B dai lettori ‘grandi’, e giusto chi ha letto quei libri da bambino, a volte, si degna di ammettere che sono letture piacevolissime anche per gli adulti. Però non va a cercare in quella sezione, pensando che ci sia soltanto robetta.
Ecco, io spero di avere almeno scheggiato un po’ questa convinzione, visto che i libri per bambini, se ben scritti, sono fantasy, sono horror, sono commedie, sono tutto quello che può piacere a un adulto, se questo adulto è abbastanza intelligente da capirlo. Cioè dai, ma dove lo trovate Jack Frost, se non qui?
Quindi, se siete persone mature, leggete il ciclo dei Guardiani dell’Infanzia, riguardatevi il film perché conoscendo tutti i retroscena ve lo godrete molto di più, e imparate una volta per tutte che Babbo Natale è uno spadaccino tatuato trucidissimo, allevato dai cosacchi, e che non conviene finire sulla sua lista dei cattivi. Eh, no.

Concludo con un paio di link utili per approfondire:

Il sito ufficiale di William Joyce

Il sito ufficiale dei Guardiani dell’Infanzia 

La pagina Wikipedia dedicata a William Joyce (quella in inglese, quella italiana è molto imprecisa)

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Scritto da : Laura MacLem

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